domenica 29 gennaio 2012

La Nuova Pittura - Mostra Personale di Antonella Sassanelli

Assessorato alla Cultura
Città di San Donato Milanese
PRESENTA
Mostra Personale di
Antonella Sassanelli

La Nuova Pittura

Dal 14 febbraio al 28 febbraio 2012
Spazio Espositivo di Cascina Roma – San Donato Milanese

inaugurazione con aperitivo sabato 18 febbraio alle h 17.30
Presenzierà l’artista

La Mostra resterà aperta al pubblico
Dal 14 febbraio al 28 febbraio 2012
lun. / sab. 9.30-12.30 / 14.30-18.30
dom.10.30-12.30 / 16.30 -19

CASCINA ROMA - PIAZZA DELLE ARTI - SAN DONATO MILANESE.

per info tel. 0255603159
 
http://lanuovapittura.blogspot.com
lanuovapittura@gmail.com

 
Allo Spazio Espositivo di Cascina Roma - San Donato Mil.se - si inaugura sabato 18 febbraio 2012 alle h. 17.30 la Mostra Personale di Antonella Sassanelli - La Nuova Pittura.

L’elemento predominante nei lavori di Antonella Sassanelli è la narrazione: la stessa che nell’era del postmoderno appare precaria, fragile e fluttuante, è il filo conduttore che accompagna  immagini realizzate al di là di ogni condizionamento. Sassanelli ha messo a punto una sua particolare poetica realizzando cicli di opere con tecniche digitali che sfociano  in realizzazioni puramente pittoriche. L’interpretazione del lavoro di questa artista si evince dalla lettura della genesi delle sue opere: partendo dalla scrittura, attraverso una sintesi ricercata con misurata sottrazione, raggiunge  l’essenza descrittiva tramite figurazioni. Il mezzo è minuzioso e assolutamente rigoroso, il risultato sfocia in una scarnificazione che rivela una solida, affascinante nuova struttura narrativa. I particolari delle immagini con il procedimento grafico, si trasformano in una modulazione metaforica scandendo nuovi piani-struttura che si susseguono a segmentare la forma. Un lavoro, il suo, che al di là del procedimento tecnologico, utilizza il lessico e la destinazione della pittura-pittura, una “Nuova Pittura”: la pennellata e la tela che si mostrano nella loro concretezza segnica e materica, diventano l'estensione di un' identità da mutevole a rivoluzionaria. (Dalla redazione di Sckeda Metropolitana)

L'artista nata a Modena e di formazione milanese, negli anni ’80 studia recitazione, mimo e danza jazz al Centro Studi Coreografici San Calimero di Milano. Negli anni ’90 si concentra solo sulla scrittura: un romanzo, poesie e racconti. Pubblica su riviste web e i lavori sia di prosa che di poesia vengono recitati in teatro e in reading pubblici. E' nel nuovo millennio che unisce immagini alle scritture, spazia dalle tecniche digitali alla pittura tradizionale, partecipando con i suoi lavori a mostre personali e manifestazioni collettive.


La Mostra resterà aperta al pubblico dal 14 al 28 febbraio 2012 dal  lunedì al sabato con orario 9.30-12.30 / 14.30-18.30 e la domenica h. 10.30-12.30 / 16.30 -19 presso lo Spazio Espositivo di Cascina Roma in Piazza delle Arti a San Donato milanese.
Ingresso libero

Inaugurazione con aperitivo sabato 18 febbraio 2012 h. 17.30
Presenzierà l’artista

2 commenti:

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  2. Nietzsche sosteneva che i valori assoluti in cui potersi unanimemente riconoscere erano morti, che ogni morale si basa su principi astratti e che non è dato conoscere la realtà ma solo l’apparenza.
    Questa dimensione traumatica è solo un momento di passaggio in relazione ad un contesto più ampio che prevede l’avvento di un uomo nuovo.
    La presa d’atto che non ci sono più verità, nemmeno quelle di più alto valore, ad una lettura superficiale apre la strada al nichilismo. In realtà l’uomo della morale è un uomo parziale, è ciò che la morale gli consente di essere, attraverso imposizioni sociali che mirano alla negazione della sua individualità. La morale soffoca l’anima e mutila l’uomo delle sue energie vitali. Superando la morale, l’uomo nuovo si riappropria della propria naturalità. In tal senso, vinti i limiti delle convenzioni, egli diventa né buono né cattivo ma completamente realizzato nella propria essenza.
    È questa la “Rivelazione tra sopravvivenza e buona novella” che il pensiero del ‘900 ha sviluppato passando per Martin Heidegger fino a Gianni Vattimo ed Emanuele Severino. Insieme alla filosofia anche le arti dallo scorso secolo a oggi contribuiscono proponendoci attraverso un sentire che va al di là dei sensi, ad una rivelazione, intesa non come spiritualità, in un’esperienza differente dall’esperienza religiosa e al di là di ogni ermeneutica o epistemologia filosofica.
    Suggerendo interpretazioni in un approccio diverso, l’arte fornisce un singolare processo comunicativo nei confronti del fruitore, un ponte ad una intuitiva irrazionale consapevolezza nell’umana pulsione a superare il carattere effimero del vivere in opposizione al continuo e inarrestabile scorrere del tempo, dove la manifestazione estetica non equivale a soffrire o godere di ciò; significa cogliere la bellezza legata com’è al sensibile in cui non c’è una verità nel senso che dimostri qualche cosa, ma un’educazione dei sensi, un’educazione del gusto attraverso la cultura e con essa la possibilità di far scaturire da un’opera d’arte una quantità di significati che disincagliano la mente e i sensi dalla banalità.
    È una bellezza interiore che non si manifesta nell’apparenza delle cose. È una bellezza non nichilistica che al di là del suo apparire, non corrisponde ad una bellezza esteriore. C’è, quindi, proprio uno scollamento che avrà in Adorno e in tutta l’estetica moderna la sua conclusione nel dire che la vera bellezza è quella stridente, quella delle dissonanze in musica, in quanto un’arte che deve dare un godimento immediato è un’arte di consumo facilmente smerciabile mentre, l’arte grande è quella che inquieta e la cui bellezza è una folgorazione.
    L'opera dell’artista Antonella Sassanelli è un esempio di cosa si intenda per una bellezza stridente e dissonante dai canoni classici, infinitamente distante da ogni convenzione di bellezza patinata, plastificata, ostentatamente esteticizzante.
    La bellezza è dunque rivelazione e consiste in una nuova consapevolezza dove l’arte è qualcosa di più di un semplice godimento in quanto ci solleva da questa esistenza, non genericamente per consolarci facendoci sopportare in qualche modo i mali della vita, ma per rendere l’esistenza che conduciamo più vera, più viva.

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