mercoledì 29 dicembre 2010

Festeggiamo insieme in città il capodanno


Il Comune di Prato ha organizzato, per salutare l'arrivo del 2011, uno spettacolo pirotecnico: allo scoccare della mezzanotte fuochi artificiali dal Castello dell'Imperatore...

e in Piazza delle Carceri, a partire dalle 22,30, musica dal vivo,

spumante e panettone per tutti.


domenica 19 dicembre 2010

Laboratorio Città Futura-Programma dela serata di Oggi :- Domenica 19 dicembre

Skeda- Laboratorio Città Futura- Palazzo Pacchiani- ex marconi- via Mazzini, 65 Prato

programma della serata:

ore 18:00

PRESENTAZIONE del numero 10
della rivista SCHEDA con
il tema della CITTA’ FUTURA:
la rivista, il sito, l’artista FRANCO IONDA,

FINISSAGE:
IL PRIMO ANNO DI SCHEDA: MUSICA FILMATI FOTO RESOCONTO PRECEDENTI -
PRESENTAZIONE REDAZIONE ARTISTI E
COLLATERALI

sabato 18 dicembre 2010

Nevicata toscana

Una regione messa in ginocchio dalla neve di venerdì 17 che ha raffreddato anche gli eventi di Sckeda.
Ma domani alle ore 18:00 niente potrà fermare il grande evento conclusivo. Da non perdere! ... siete tutti invitati...


Prato - Venerdì 17, ore 18:00


Firenze, sabato 19 dicembre 2010 ore 18:00


venerdì 17 dicembre 2010

annullamento programmazione odierna a causa del maltempo

Avvisiamo tutti gli interessati, che la programmazione degli eventi odierni  è stato sospeso a causa della neve caduta abbondantemente in Città-


Ci scusiamo per il disagio





la Redazione di Skeda


giovedì 16 dicembre 2010

Tre passi verso l’abbandono. Secondo passo performance di Murat Onol











Tre passi verso l’abbandono

Murat Önol

Secondo alcuni esoterici musulmani, l’universo non ha nessun precedente ed è infinito. Al contrario di quanto sostengono alcune religioni, non esiste un altro universo, un aldilà, e non esiste la Resurrezione nel Giorno del Giudizio. Chi vive felice in questo mondo è nel paradiso e chi vive infelice è nell’inferno. Dio è considerato come una forza naturale dotata di potere demiurgico e non, come sostengono le religioni monoteiste, un essere surreale che crea dal nulla.

“Tre passi verso l’abbandono” parte dal concetto dei tre abbandoni che ritroviamo nel pensiero dei Nizariti (Setta degli Assassini), degli Aleviti e dei Sufi. Secondo queste filosofie, abbandono significa rinunciare alle passioni e ai desideri materiali per intraprendere un percorso che ci conduca alla nostra vera essenza. Le fasi dell’abbandono sono tre:
1) Abbandonare il mondo
2) Abbandonare l’aldilà
3) Abbandonare l’abbandono

Il primo abbandono è quello in cui ci si separa dai beni materiali e dal mondo che è, per sua natura, transitorio. In questa fase, la persona si libera del naturale e va verso l’origine della sua nascita. In questo modo mette fine alla sua contraddizione con se stesso e raggiunge l’anima che è il nucleo divino. Una volta raggiunta la conoscenza di se stesso e della natura, comincia a produrre delle idee restituendo così la libertà a sé e alla natura.

Il secondo abbandono comporta il non attaccarsi alla felicità del paradiso, dell’aldilà, che è considerato transitorio come questo mondo.

Il terzo abbandono è l’abbandono della condizione a cui la persona è giunta dopo i primi due abbandoni. È la fase del ritorno dal divino all’umano (essere un tutt’uno con Dio in mezzo agli esseri umani). A questo punto del suo percorso, la persona è un nucleo divino mondano e diventa la Verità, la Realtà e l’Amore. Ha raggiunto l’esistenza nel nulla. È morto prima di morire. Ormai la persona è un Sufi che si presenta come strumento per il raggiungimento della salvezza.

Usando questo percorso come metafora, la performance intende raccontare non solo le varie fasi della produzione artistica, dalla sua nascita alla sua realizzazione, ma anche il rapporto dell’artista con l’arte e con il suo pubblico e lo fa con tre passi, cioè tre performance.

I passi iniziano alle ore 20:30

Inserito da ENZO CORRENTI

domenica 12 dicembre 2010

sondaggio ... la città che voglio

nel corso del "Laboratorio della città futura" tutti i visitatori potranno partecipare al laboratorio

LA CITTA' CHE VOGLIO....

ideato e organizzato da Sandra Cocchi.

Il laboratorio nasce dalla convinzione che ciascuno di noi ha un'idea di città ideale che può essere utile per ridefinire le linee progettuali della nuova Prato, quella che saprà uscire dal momento di crisi attuale.

Partecipare è semplice... basta venire a Palazzo Pacchiani con la voglia di scrivere. Tutti i contributi verranno inseriti in un apposito spazio del sito di Scheda una volta terminata la manifestazione e durante la stessa parteciperanno alla costruzione dello spazio del laboratorio.
In sintesi questo è il nostro manifesto:


Pistoia - mostra di incisioni di Gaetano Bevilacqua "OMBRA"




Domenica 12 dicembre alle ore 17 verrà inaugurata la mostra OMBRA, raccolta di incisioni e di volumi delle Edizioni dell'Ombra di Gaetano Bevilacqua.

La serata inaugurale vedrà la presenza di numerosi poeti amici di Gaetano Bevilacqua che leggeranno alcune poesie. Tra gli altri Roberto Carifi, Giuseppe Grattacaso, Maurizio Marotta, Francesca Matteoni, Giacomo Trinci.

In questo periodo in cui si parla tanto di fine del libro cartaceo e di trionfo del digitale, una mostra che rende il primato alla qualità, all'unicità del libro d'artista, alla bellezza.

Nelle incisioni di Gaetano Bevilacqua il nero domina incontrastato. È compatto, denso, segreto come un’oscura nostalgia. Avvolge i segni, li congiunge al suo destino e, nello stesso tempo, li spinge verso la luce. Nascono così, da questa nera sostanza magica e dalla sua profondità oscura, come per una improvvisa folgorazione, filamenti, semi, tracce. Sono appena dei baluginii, lievi come intimi richiami che si espandono, lottano, si associano, proliferano, si imprimono sul foglio sotto forma di aghi, semi, tracce, orme di fango. È una vera e propria invasione, è il trionfo della visione. Ha scalfito la lastra col bulino e, su di essa, ha impressa l’energia del suo mondo, la solidità dei suoi sogni. Si apre così un nuovo orizzonte davanti ai nostri occhi. Un mondo primigenio, pieno di candore e mistero.

Da questa intima consonanza, mi sembra, nascono i segni di Gaetano Bevilacqua. Da qui prendono avvio le sue trame, lo spazioso e vivo incidere dei segni prima sulla lastra e poi sul foglio. È tutto un fiorire di linee, un rincorrersi di eventi, un succedersi che trova in Aghi, in Fango e in Verso l’ombra gli istanti più maturi della fascinosa e segreta tensione di un tempo sospeso tra presente e futuro, un incanto dell’immaginazione aperto al sogno perpetuo della rêverie che si rinnova nelle plaquettes delle Edizioni dell’Ombra in cui l’artista, insieme a poeti e ad altri incisori, ha dato vita a una collana di libretti preziosi e rari, veri libri d’artista dove segno e parola si sposano con una perfetta armonia.(Gerardo Pedicini )

Incidere la lastra è come prendere la parola davanti agli altri. Un atto breve e senza ritorno.
Il discorso di Bevilacqua è un discorso breve, che punta all'immediatezza del poco. Pochi oggetti, poche forme. Ma la prosa del suo racconto grafico è complessa, vicina all'originario vangelo dell'incidere: molti segni per il raggiungimento di un unico effetto. Molto "fare" per un parsimonioso narrare semplice. E questo accade per amor di discrezione. Perché dove il discorso si fa netto, l'opera del grafico si fa ripetuta, certosina, anche ossessiva nell'accumulo delle tracce per ottenere un nero o un mezzotono. Lastre divise tra il figurativo e l'astratto. E dove l'informale cerca l'armonica morbidezza e familiarità delle figure, le sagome di alberi sono davanti a noi nette ma emerse da un groviglio di accumuli di segni. Incidere è prendere la parola davanti agli altri. (Maurizio Marotta)

La mostra resterà visibile fino all'8 gennaio.