giovedì 16 dicembre 2010

Tre passi verso l’abbandono. Secondo passo performance di Murat Onol











Tre passi verso l’abbandono

Murat Önol

Secondo alcuni esoterici musulmani, l’universo non ha nessun precedente ed è infinito. Al contrario di quanto sostengono alcune religioni, non esiste un altro universo, un aldilà, e non esiste la Resurrezione nel Giorno del Giudizio. Chi vive felice in questo mondo è nel paradiso e chi vive infelice è nell’inferno. Dio è considerato come una forza naturale dotata di potere demiurgico e non, come sostengono le religioni monoteiste, un essere surreale che crea dal nulla.

“Tre passi verso l’abbandono” parte dal concetto dei tre abbandoni che ritroviamo nel pensiero dei Nizariti (Setta degli Assassini), degli Aleviti e dei Sufi. Secondo queste filosofie, abbandono significa rinunciare alle passioni e ai desideri materiali per intraprendere un percorso che ci conduca alla nostra vera essenza. Le fasi dell’abbandono sono tre:
1) Abbandonare il mondo
2) Abbandonare l’aldilà
3) Abbandonare l’abbandono

Il primo abbandono è quello in cui ci si separa dai beni materiali e dal mondo che è, per sua natura, transitorio. In questa fase, la persona si libera del naturale e va verso l’origine della sua nascita. In questo modo mette fine alla sua contraddizione con se stesso e raggiunge l’anima che è il nucleo divino. Una volta raggiunta la conoscenza di se stesso e della natura, comincia a produrre delle idee restituendo così la libertà a sé e alla natura.

Il secondo abbandono comporta il non attaccarsi alla felicità del paradiso, dell’aldilà, che è considerato transitorio come questo mondo.

Il terzo abbandono è l’abbandono della condizione a cui la persona è giunta dopo i primi due abbandoni. È la fase del ritorno dal divino all’umano (essere un tutt’uno con Dio in mezzo agli esseri umani). A questo punto del suo percorso, la persona è un nucleo divino mondano e diventa la Verità, la Realtà e l’Amore. Ha raggiunto l’esistenza nel nulla. È morto prima di morire. Ormai la persona è un Sufi che si presenta come strumento per il raggiungimento della salvezza.

Usando questo percorso come metafora, la performance intende raccontare non solo le varie fasi della produzione artistica, dalla sua nascita alla sua realizzazione, ma anche il rapporto dell’artista con l’arte e con il suo pubblico e lo fa con tre passi, cioè tre performance.

I passi iniziano alle ore 20:30

Inserito da ENZO CORRENTI

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