La Biennale di Venezia 2013
Padiglione Russia: installazione "Danae" di Vadim Zakharov.
Una cascata di monete da cui ripararsi e dure frasi alle pareti: maleducazione, lussuria, narcisismo, demagogia, banalità, invidia, ingordigia e stupidità. Le donne posso varcare l’ingresso dal pianterreno o dal piano superiore, gli uomini solo da quest’ultimo. Alle donne viene offerto un ombrello e la possibilità di far parte attiva dell’installazione. Agli uomini si propone un inginocchiatoio e l’occasione di riconoscere la propria avidità e l’adulazione al dio denaro.
L'installazione nel Padiglione Giappone, oltre ad un “ricordo” di ciò che è stato esposto alla biennale di architettura 2012, è un insieme di oggetti e video: riprese dei cosiddetti “Atti collettivi” di Koki Tanaka.
Padiglione olandese - Mark Manders - Room with Broken Sentence
FINLANDIA / PADIGLIONE PAESI NORDICI. - Terike Haapoja
Padiglione Canada - Shary Boyle (1972, Canada) Alienate figure liberano le proprie fasi di angoscia, di strazio e di collera in apparente armonica quiete.
Padiglione Venezuela. Un collettivo di Artisti Urbani venezuelani si riappropria di spazi civili, in un processo creativo di strada, urbano e sotterraneo.
Padiglione Spagna.
Lara Almarcegui presenta una vasta installazione che parte da un progetto di ricerca sull’isola Sacca San Mattia di Murano, per arrivare ai Giardini con montagne di macerie, detriti, terreni incolti e spiazzi abbandonati.
Testo e fotografia Antonella Sassanelli
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