Il Comune di Prato ha organizzato, per salutare l'arrivo del
e in Piazza delle Carceri, a partire dalle 22,30, musica dal vivo,
spumante e panettone per tutti.
Domenica 12 dicembre alle ore 17 verrà inaugurata la mostra OMBRA, raccolta di incisioni e di volumi delle Edizioni dell'Ombra di Gaetano Bevilacqua.
La serata inaugurale vedrà la presenza di numerosi poeti amici di Gaetano Bevilacqua che leggeranno alcune poesie. Tra gli altri Roberto Carifi, Giuseppe Grattacaso, Maurizio Marotta, Francesca Matteoni, Giacomo Trinci.
In questo periodo in cui si parla tanto di fine del libro cartaceo e di trionfo del digitale, una mostra che rende il primato alla qualità, all'unicità del libro d'artista, alla bellezza.
Nelle incisioni di Gaetano Bevilacqua il nero domina incontrastato. È compatto, denso, segreto come un’oscura nostalgia. Avvolge i segni, li congiunge al suo destino e, nello stesso tempo, li spinge verso la luce. Nascono così, da questa nera sostanza magica e dalla sua profondità oscura, come per una improvvisa folgorazione, filamenti, semi, tracce. Sono appena dei baluginii, lievi come intimi richiami che si espandono, lottano, si associano, proliferano, si imprimono sul foglio sotto forma di aghi, semi, tracce, orme di fango. È una vera e propria invasione, è il trionfo della visione. Ha scalfito la lastra col bulino e, su di essa, ha impressa l’energia del suo mondo, la solidità dei suoi sogni. Si apre così un nuovo orizzonte davanti ai nostri occhi. Un mondo primigenio, pieno di candore e mistero.
Da questa intima consonanza, mi sembra, nascono i segni di Gaetano Bevilacqua. Da qui prendono avvio le sue trame, lo spazioso e vivo incidere dei segni prima sulla lastra e poi sul foglio. È tutto un fiorire di linee, un rincorrersi di eventi, un succedersi che trova in Aghi, in Fango e in Verso l’ombra gli istanti più maturi della fascinosa e segreta tensione di un tempo sospeso tra presente e futuro, un incanto dell’immaginazione aperto al sogno perpetuo della rêverie che si rinnova nelle plaquettes delle Edizioni dell’Ombra in cui l’artista, insieme a poeti e ad altri incisori, ha dato vita a una collana di libretti preziosi e rari, veri libri d’artista dove segno e parola si sposano con una perfetta armonia.(Gerardo Pedicini )
Incidere la lastra è come prendere la parola davanti agli altri. Un atto breve e senza ritorno.
Il discorso di Bevilacqua è un discorso breve, che punta all'immediatezza del poco. Pochi oggetti, poche forme. Ma la prosa del suo racconto grafico è complessa, vicina all'originario vangelo dell'incidere: molti segni per il raggiungimento di un unico effetto. Molto "fare" per un parsimonioso narrare semplice. E questo accade per amor di discrezione. Perché dove il discorso si fa netto, l'opera del grafico si fa ripetuta, certosina, anche ossessiva nell'accumulo delle tracce per ottenere un nero o un mezzotono. Lastre divise tra il figurativo e l'astratto. E dove l'informale cerca l'armonica morbidezza e familiarità delle figure, le sagome di alberi sono davanti a noi nette ma emerse da un groviglio di accumuli di segni. Incidere è prendere la parola davanti agli altri. (Maurizio Marotta)
La mostra resterà visibile fino all'8 gennaio.